Viaggio di nozze: I had a Dream (21-25 Marzo)
on March 25, 2008 at 10:30 pmCapitolo 4: Doubtful Sound (25 Marzo)
Il 25 Marzo ci attende il giro in Kayak sul Doubtful Sound. Abbiamo avuto tre giorni consecutivi di bel tempo, e ci aspettiamo come minimo una tempesta tropicale. Mito sfatato, ci aspetta un tempo nuvoloso ma nel complesso gradevole. Le condizioni idrogeologiche del Doubtful Sound sono uguali a quelle del Milford, quindi ve le risparmio e se ve le siete dimenticate ve le andate a rileggere più sotto.
Il giro è in più tappe:
1) Manapouri-Porto sul Manapouri Lake: 45 secondi di furgone
2) Porto sul Manapouri Lake-Manapouri Lake Power Plant: è una crociera di 45 minuti su un lago dalle coste prive di qualsiasi traccia umana, con la foresta primordiale, ricca di felci arboree, che arriva fino in acqua. L’impressione, per noi abituati ad un inurbamento selvaggio, è profonda. Arrivati alla centrale elettrica vediamo una diga di ridottissime dimensioni che sorge dal lago, in realtà si tratta di una semplice parete di rinforzo, ed un piccolo centro di controllo. Il resto della centrale è sotterraneo ed invisibile. Vicino a questa centrale c’è il centro visitatori dove ci infiliamo le mute. Il centro, non sorvegliato, ha una presentazione della regione e dell’impianto idroelettrico, ed è pulito in modo incredibile.
3) Manapouri Lake Power Plant-Deep Cove: 45 minuti di strada dall’aspetto postatomico, con la foresta che tenta, con discreto successo di impossessarsi nuovamente della piccola striscia che le è stata rubata. L’asfalto è talmete malmesso da sembrare sterrato.
4) Deep Cove e Doubtful Sound. Da qui parte la vera esplorazione del Fiordo. Saliamo sui Kayak, sono strani kayak a 2 posti con timone, ed il nostro gruppo, guidato da CC, è composto da 10 persone. Appena addentrati nel fiordo veniamo accolti da un branco di delfini, che nuotano placidamente con il tipico andamento del delfino addormentato. Quindi, se vedete dei delfini che nuotano ondeggiando placidamente tra superficie e fondo non fate casino, stanno dormendo e non gradiscono molto. Impariamo rapidamente la pagaiata silenziosa, che ci consente di avvicinarci molto ai numerosi animali presenti nel fiordo. La telecamera, con Daniela ai comandi, inquadra posti difficilmente descrivibili a parole, tra Magrovie e rifugi tra la vegetazione, paludi e cascate. la scarsa manovrabilità del kayak a due ci porta a salutare da vicino un albero, ma la cosa non provoca particolari drammi, a parte un paio di rami rotti. Dopo alcune ore una barca viene a recuperarci e siamo pronti a ripercorrere a ritroso il percorso della mattina, con una migliore visibilità. Sempre parte della natura e della fauna selvatica del luogo è il padrone incontrastato del Doubtful Sound: Il Pappataccio Gigante. Chiamato sandfly per errore da mr Cook (sarebbe un blackfly), ha un beccone doloroso, con tanghere persistenti e resiste persino al ledum palustre. I Maori dicono che il grande spirito ha creato il paradiso del Fiordland ed ha messo il pappataccio per ricordare agli uomini la fragilità della vita. Avremmo tutti preferito che ce lo ricordasse via fax.
Una giornata faticosa ma appagante, che si conclude degnamente al Papero Grasso, con le sue fantastiche salsicciette di agnello alla menta ed un’ottima coscia d’anatra arrosto.
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